Peter Eisenman si è sempre distinto come un architetto interessato alla concettualizzazione dell'architettura, trattandola quasi come un testo da decifrare. Il suo dottorato di ricerca è incentrato sulle opere dell'architettura moderna.
La sua analisi si focalizza su due opere principali, su cui ha scritto saggi e prodotto disegni dettagliati:
Casa del Fascio: SCAVO - Un semicubo che è stato scavato a vari livelli di profondità, creando uno spazio che va dall'esterno all'interno.
Casa Giuliani: DISCONNESSIONE - In contrasto con la Casa del Fascio, questa opera si sviluppa con uno slittamento dei piani, utilizzando la disconnessione come elemento chiave di design.
Eisenman compie un'azione intrigante, definendo un perimetro di un semicubo in cui i movimenti si sviluppano verso l'interno. Si crea quasi un'implosione, una sorta di disconnessione neoplastica. Questa concezione rappresenta un'evoluzione delle idee emerse nelle sue opere precedenti, illustrata con schemi che rappresentano le operazioni eseguite sulla casa. Il risultato sembra anticipare concetti vettoriali.
Il suo portfolio di progetti include:
House X - Attraversata da un percorso che la divide in quattro quadranti, ma non venne mai costruita.
House XIa - Un progetto che si basa sul concetto di layer analizzato in lezione.
House d'Abitazione per l'IBA - Nel 1989, Eisenman apre uno studio di architettura e propone il progetto dell'Abitazione per l'IBA. Utilizza il concetto di palinsesto, basato sulle tessiture, che genera una griglia ruotata rispetto al lotto, incorporando gli edifici preesistenti.
Il concetto di "swinging" (far dondolare una forma) di Eisenman crea linee virtuali che definiscono la sua architettura.
Eisenman, con i suoi processi mentali, sembra anticipare e successivamente assorbire idee sulla logica vettoriale. Nel progetto della chiesa del 2000, esplora l'idea di modellare il suolo in modo da plasmare e essere plasmato dall'architettura.